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L'INVASIONE DELLE SPECIE ALIENE

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L'INVASIONE DELLE SPECIE ALIENE

C’è chi si rende invisibile per entrare clandestinamente. Ma c’è anche chi, pur essendo inserito nella lista degli indesiderati, viene invitato ufficialmente. La presenza di specie animali aliene sta aumentando a ritmo impressionante: in Italia la crescita negli ultimi 30 anni è stata del 96% e il totale è arrivato a superare le 3 mila specie. In Europa gli invasori esotici producono ogni anno danni per 12 miliardi di euro e nel mondo sono diventati ormai la seconda causa di estinzione, quasi a pari livello con la prima, il sovrasfruttamento da parte dell’uomo.

Una minaccia per la biodiversità. I numeri sono contenuti nel Life Asap (Alien Species Awareness Program), il progetto cofinanziato dalla Commissione Europea di cui in Italia sono promotori Ispra e Legambiente. Al centro dell’attenzione non è il fenomeno in sé (le migrazioni di specie sono un processo naturale) ma le dimensioni che ha assunto sotto la spinta di due fattori inediti: la globalizzazione e il cambiamento climatico. Questa pressione crescente sta minacciando la biodiversità, tanto che l’Unione europea ha approvato il Regolamento 1143/2014 che mira a ridurre la diffusione delle specie esotiche invasive. Un problema che non ha solo cause involontarie, come ad esempio i movimenti delle acque di zavorra delle navi che trasportano microrganismi marini a migliaia di chilometri di distanza.

Gravi errori. "C’è stata una grave sottovalutazione del problema", ricorda Piero Genovesi, il biologo dell’Ispra che coordina il progetto. "Prendiamo ad esempio il giacinto d’acqua: mentre noi documentavamo i disastri che aveva prodotto in varie regioni d’Italia invadendo interi specchi d’acqua e soffocando le specie autoctone, continuava tranquillamente a essere venduto come pianta ornamentale in alcune catene della grande distribuzione. Buona parte del nostro lavoro oggi è far girare un’informazione corretta in modo da evitare errori di comportamento che sono purtroppo molto diffusi". Tra gli esempi citati c’è il gambero rosso che viene dalla Luisiana, chiamato il gambero killer. I pescatori lo hanno diffuso nell’ambiente pensando di fare un buon affare. È successo il contrario: essendo più aggressivo dell’omologo italiano ha stretto in un angolo la specie autoctona, ha ridotto la biodiversità perché si nutre di piccoli pesci e di anfibi e ha provocato danni agli argini dei fiumi scavando tane.
Specie aliene ecco quelle che minacciano la biodiversità
Scoiattoli, zanzare e calabroni. Lo scoiattolo americano grigio invece ha avuto successo per il suo aspetto gradevole che gli ha conquistato un posto tra gli animali che i bambini chiedono in regalo. Peccato che, essendo più grande e più resistente alle malattie dello scoiattolo rosso europeo, rischi di condannarlo all'estinzione, oltre a danneggiare i frutteti e a indebolire gli alberi che vengono privati della corteccia e resi più vulnerabili a insetti e funghi. Tra le specie invasive ci sono anche la zanzara tigre, che oltre a pungere di giorno è anche veicolo di una ventina di virus che colpiscono l’uomo. Il calabrone asiatico, che si nutre in gran parte di api (pochi calabroni sono in grado di devastare un intero alveare in pochissimo tempo).

Ma anche piante. E la Panace gigante originaria del Caucaso e importata in Europa come pianta ornamentale: produce una linfa che rende la pelle estremamente sensibile ai raggi ultravioletti causando il rischio di ustioni anche mortali, mentre piccole quantità di linfa negli occhi possono far perdere la vista. "L’obiettivo è ridurre la diffusone delle specie aliene che vengono introdotte a fini commerciali: occorrono più informazione e maggior consapevolezza", aggiunge la presidente di Legambiente Rossella Muroni, "È fondamentale che si sappia che un acquisto incauto può contribuire ad aggravare il fenomeno della perdita di biodiversità e a produrre gravi danni agli ecosistemi e alla salute".

Repubblica.it