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RICICLO - 3549 COMUNI ITALIANI OLTRE IL 50%

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RICICLO - 3549 COMUNI ITALIANI OLTRE IL 50%

"Anche i Comuni si sono messi in campo per raccogliere la sfida dell'economia circolare di 'trasformare i rifiuti in energia': 3549 amministrazioni hanno già superato l'obiettivo Ue del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020, e tra questi ben il 60% hanno raggiunto il tetto del 65% di raccolta differenziata". Lo afferma il sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell'ANCI, Enzo Bianco, intervenendo alla Camera nel corso del convegno "La riforma dei rifiuti - A 20 anni dal dlgs 22/97".
"La proposta della Commissione europea per una nuova direttiva rifiuti - spiega Bianco - pone ambiziosi target per il riciclo. Siamo di fronte ad una nuova sfida, quella dell'economia circolare, alla quale non vogliamo né possiamo sottrarci. Non solo perché le misure previste dalla revisione normativa potranno creare più di 180.000 posti di lavoro diretti nell'Ue entro il 2030, che verranno ad aggiungersi ai 400.000 che, secondo le stime, risulteranno dall'attuazione della legislazione sui rifiuti in vigore. Questa sfida è fondamentale anche - aggiunge Bianco - per rafforzare l'integrazione tra gestione dei rifiuti e processi industriali di produzione, di distribuzione e di consumo. La normativa sui rifiuti, con il suo sistema di obiettivi e con il rafforzamento degli schemi di responsabilità estesa dei produttori (il più efficace strumento di sviluppo del riciclo messo in campo dall'Unione europea), diventa così strumentale all'attivazione e al potenziamento della green economy. In primo luogo attraverso la creazione di nuove filiere di recupero industriale dei materiali".
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Sale da otto a nove il numero di Regioni italiane che hanno raggiunto, con ben 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020. Mentre sono stati 3549 i Comuni che hanno già superato l’obiettivo della direttiva Europea, un dato in aumento del 13% sul 2014 e del 58,29% sul 2013; e tra questi ben il 60% hanno raggiunto il tetto del 65% di raccolta differenziata. Questi i contorni principali della fotografia che emerge dal VI Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, presentato oggi in Anci, alla presenza, tra gli altri, di Filippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti e di Walter Facciotto, direttore generale Conai.
Lo studio evidenzia un lieve aumento (+0,78%) della produzione dei rifiuti urbani nel 2015, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%), una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti. L’intercettazione procapite di raccolta differenziata segna un +7,90% con 253 kg per abitante, sia pur con grandi differenze fra Regione e Regione: si passa dai 357 kg della Liguria ai 54,81 della Sicilia.
“Dal Rapporto emerge l’immagine di un Paese a due velocità, con un Nord dotato di impianti più adeguati e di una maggiore sensibilità ambientale”, ha spiegato Filippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti. “Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo, la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l'obiettivo entro il 2020”, ha aggiunto il delegato Anci.
Dal Sud iniziano comunque ad arrivare segnali incoraggianti: spicca il dato della Calabria, che registra un +54,65% di intercettazione pro capite di raccolta differenziata, seguita dalla Campania (+39,60%) e dalla Puglia (+11,62%).
Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate, un dato in aumento del 32,75%. Le Regioni che nel 2015 hanno già superato la percentuale del 50% di materiali avviati a riciclo sono Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e la “new entry” Valle D’Aosta; la Campania, la Toscana e l’Abruzzo sono invece prossime al raggiungimento dell’obiettivo.
“Questa è l’Italia delle Circular City - ha proseguito Bernocchi - un sistema virtuoso che nel contesto europeo costituisce sempre di più un modello da imitare. I rifiuti rappresentano l’elemento essenziale nel passaggio dall’economia lineare a quella circolare, una sfida nella quale i Comuni stanno giocando un ruolo di primissimo piano, avendo sviluppato al loro interno un’industria del riciclo efficiente che ha trasformato i rifiuti in una reale opportunità di sviluppo per i territori”.
Il rapporto evidenzia inoltre un aumento della quantità dei materiali conferiti ai Consorzi del Conai e successivamente reimmesso nei cicli produttivi, a prova di una consolidata attitudine dei cittadini alla separazione delle matrici recuperabili; ciò nonostante, si assiste a un leggero peggioramento della qualità dei materiali stessi, a testimonianza di quanto sia importante continuare a informare i cittadini sulle corrette pratiche da seguire nella raccolta differenziata. 
Da parte sua il direttore Generale di Conai Walter Facciotto ha sottolineato come gli  oltre 7000 comuni attivi nella gestione dei rifiuti di imballaggio grazie all’Accordo Quadro Anci Conai, rappresentano un’Italia che punta sulla raccolta differenziata”. Una punta di lancia che “ha permesso nel 2015 di assicurare l’avvio a riciclo di 3,8 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, con un incremento rispetto al 2014 di oltre 6 punti percentuali. Se al Nord la raccolta differenziata si consolida, nel 2015 il Centro ed il Sud hanno intrapreso la strada giusta con un incremento superiore all’8% sull’anno precedente”, ha spiegato Facciotto accennando ad esperienze virtuose di Comuni inseriti in Regioni in ritardo come la Sicilia e la Calabria.
Scendendo a livello comunale, dei 3.549 Comuni che hanno raggiunto l’obiettivo del 50% di avvio a riciclo, in dodici hanno ricevuto oggi un riconoscimento come migliori novità del 2015: Scandicci, Saronno, Ostuni, Cava de’ Tirreni, Cuneo, Como, Bergamo, Salerno, Padova e le Città Metropolitane di Milano, Torino e Venezia.