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Ambiente Servizi premiata come migliore utility italiana

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Ambiente Servizi premiata come migliore utility italiana

Il 20 febbraio Ambiente Servizi ha ritirato a Milano il suo primo Top Utility Award, premio dedicato alle eccellenze delle utilities italiane. Si tratta di un riconoscimento importante, sotto l’alto patronato della Commissione Europea, Ministeri dello Sviluppo e dell’Ambiente ed ENEA. Lo studio alla base del Top Utility Award, giunto alla sua ottava edizione, è stato effettuato da Althesys (società indipendente di consulenza), considerando un campione di cento aziende del settore, misurate su numerosi parametri e vede nel Comitato Scientifico un panel accreditato e autorevole di accademici, esperti e opinion leader del sistema delle utilities. Docenti italiani di indiscutibile prestigio hanno dunque riconosciuto ad Ambiente Servizi il primo posto italiano per le Performance Operative, superando aziende come A2A, Contarina, Estra e Gruppo SGR. Comunicazione, Sostenibilità, Ricerca e Innovazione, Consumatori e Territorio, Diversity, le altre categorie analizzate da Althesys nel report.
“Lo studio di Althesys – spiega il Presidente di Utilitalia Giovanni Valotti – mostra chiaramente che più le imprese sono qualificate e orientate a un approccio industriale, più crescono gli investimenti e di conseguenza gli standard di qualità dei servizi ed i livelli di efficienza a vantaggio dei territori e dei cittadini. Siamo in un momento storico che ci pone davanti a sfide e opportunità che non possiamo mancare: le utilities, che da sempre hanno nella sostenibilità una delle fondamentali ragion d’essere, potranno giocare un ruolo fondamentale nella reale implementazione del green new deal promosso dal Governo”.
Il presidente di Ambiente Servizi Isaia Gasparotto – presente alla cerimonia con il direttore generale Fabio Mior e il vice direttore David Rumiel - ha espresso grande soddisfazione per il premio ricevuto. Soddisfazione per il traguardo raggiunto, ma anche stimolo per continuare a perseguire con ancora maggior forza l’impegno verso nuove sfide in termini di innovazione ed eccellenza per essere sempre più competitivi e al passo con i tempi.
“La nostra raccolta differenziata ha raggiunto una percentuale pari all’82% e, grazie alla valorizzazione del rifiuto secco residuo, solo un 1% dei rifiuti raccolti è destinato alla discarica. Stiamo inoltre completando il nostro primo e prezioso anello di Economia Circolare che si basa sulla produzione e l’utilizzo del biometano tratto dai rifiuti che raccogliamo nelle case dei Comuni nostri Soci. Abbiamo già acquistato 71 automezzi mossi dal gas naturale, altri 40 saranno acquisiti quest’anno completando così la nostra intera flotta. Oltre al rinnovo del parco veicoli abbiamo inoltre realizzato un impianto di distribuzione di biometano che permetterà di servire 8 mezzi alla volta. Su questa direttrice - che parte dalla raccolta di umido e ramaglie, passando per gli impianti di trasformazione in compost e gas che muove gli automezzi addetti alla raccolta stessa – intendiamo rafforzare sempre di più la nostra azione, estendendola ad esempio alla produzione stessa del biogas”.
“Riteniamo di poter affermare che Ambiente Servizi è sulla strada giusta avendo rafforzato nel tempo la consapevolezza che l’impegno a generare valore in modo responsabile è la condizione per continuare ad essere una realtà di successo a servizio della collettività – continua il presidente di Ambiente Servizi - “Un grande investimento in termini di energie lo abbiamo fatto e lo continueremo a fare perché crediamo in quello che facciamo. Non si tratta del punto di arrivo del nostro percorso, ma di un’ulteriore grande responsabilità: dobbiamo cercare di fare ancora meglio, per essere fedeli e coerenti al nostro progetto di cultura dell’eccellenza”.
Entrando nel dettaglio del report presentato alla Camera di Commercio di Milano, si evidenzia come le aziende di gestione dei rifiuti delle “top 100” continuano a performare meglio della media del settore ambientale. La raccolta differenziata ha raggiunto il 65%, superiore alla media nazionale del 58,1% (fonte ISPRA). Questo progresso è stato favorito anche dal maggior ricorso al modello di raccolta porta a porta (71%) dei rifiuti urbani. La necessità di raggiungere gli obiettivi europei della Circular Economy e di aumentare l’efficienza in vista dell’avvio della regolazione nazionale di Arera, sono i principali driver di questa evoluzione.