NOCI E NOCCIOLE, UN TOCCASANA
- 09 Dic
NOCI E NOCCIOLE, UN TOCCASANA
Mangiare almeno 20 grammi al giorno di arachidi e frutta secca a guscio, come noci e nocciole, pistacchi e anacardi, mandorle e pinoli, riduce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, cancro e altre malattie. A dirlo è un’analisi della letteratura sull’argomento condotta dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, dalla quale emerge che consumare una manciata di questa frutta oleosi permette di ridurre del 30% il rischio di malattia coronarica, del 15% il rischio di cancro e del 22% il rischio di morte prematura. Inoltre, un’associazione sembra esistere anche tra il consumo di queste noci e la morte per malattie respiratorie e per diabete, con un abbassamento del rischio rispettivamente della metà e del 40%. Il lavoro, pubblicato sulla rivista BMC Medicine, ha passato in rassegna 29 studi per un totale di 819mila partecipanti, tra cui 12mila casi di coronaropatie, 9mila di ictus, 18mila di cancro e malattie cardiovascolari e oltre 85 mila decessi. Lo studio ha incluso tutti i tipi di frutta a guscio, come le nocciole e le noci, e anche le arachidi che, sebbene accomunati alla frutta secca, sono in realtà dei legumi. Il meccanismo alla base degli effetti osservati sulla salute dell’organismo risiederebbe nel «valore nutrizionale di questi alimenti, ricchi in fibre, magnesio e grassi polinsaturi, capaci di abbassare il rischio cardiovascolare e ridurre i livelli di colesterolo. Certa frutta a guscio, in particolare noci e noci pecan, è anche ricca di antiossidanti, che possono combattere lo stress ossidativo e, eventualmente, di ridurre il rischio di cancro» ha spiegato il primo autore dello studio Dagfinn Aune della School of Public Health dell’Imperial College e della facoltà di Medicina della Norwegian University of Science and Technology.
«Anche se le noci sono molto ricche di grassi, sono anche ricche di fibre e proteine, e vi sono delle evidenze che suggeriscono che possono effettivamente ridurre il rischio di obesità nel corso del tempo». Molti studi sono stati condotti sugli effetti dell’alimentazione sui big killer, come le malattie cardiache, l’ictus e il cancro, ma ora iniziano ad emergere anche delle evidenze in relazione ad altre malattie, ha fatto notare il dottor Aune, sottolineando l’importanza dei risultati ottenuti nonostante una quantità relativamente contenuta di alimento
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