L’Europa dà l’addio alla plastica, ma solo il 15% viene riciclata
- 29 Mag
L’Europa dà l’addio alla plastica, ma solo il 15% viene riciclata
La Commissione europea ha presentato la sua proposta di direttiva contro l’inquinamento da plastica, che dovrà essere approvata da Europarlamento e Consiglio europeo. Il provvedimento più importante è il bando a piatti e stoviglie di plastica, cannucce e cotton fioc.
Gli ambientalisti lodano il provvedimento, ma lo ritengono solo un primo passo. E intanto un rapporto dell’OCSE rivela che nel mondo si ricicla solo il 15% della plastica.
La proposta di direttiva UE vieta la vendita di stoviglie, cannucce, agitatori per bevande, bastoncini di cotone per le orecchie e bastoncini per palloncini in plastica.
Entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, per esempio con sistemi di cauzione-deposito. I contenitori per bevande saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati. Per i contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica, gli Stati membri dovranno fissare obiettivi nazionali di riduzione. I produttori saranno chiamati a coprire i costi di gestione dei rifiuti per mozziconi di sigaretta, palloncini e attrezzi da pesca. Assorbenti igienici e salviette umidificate dovranno avere un’etichetta chiara e standardizzata che indica il loro impatto negativo sull'ambiente. Le ONG ambientaliste giudicano positivamente il provvedimento. Tuttavia, lo considerano solo un primo passo e fissano nuovi obiettivi. «È fondamentale eliminare al più presto tutti quegli oggetti per i quali sono già disponibili alternative sostenibili», scrive Greenpeace. Per Legambiente «mancano norme sui bicchieri di plastica usa e getta e sull'eliminazione di sostanze tossiche». «L’Italia e i Paesi membri dell’UE devono fare di più e presto», commenta Marevivo. Secondo il WWF «gli obiettivi ambiziosi di riduzione devono essere adottati a livello nazionale».
Per Plastics Europe, l’associazione europea dei produttori di plastica, la direttiva «non avrà effetti decisivi»: i prodotti messi al bando, scrive, «hanno un minor impatto ambientale rispetto agli stessi prodotti in altri materiali». Per gli industriali la soluzione vera è «evitare che qualsiasi rifiuto finisca in mare».
Proprio ieri l’OCSE ha diffuso un rapporto sul mercato della plastica riciclata. Nel mondo solo il 15% di questa viene riciclata (il 30% nella UE, il 10% negli Usa), mentre il 25% viene bruciato in inceneritori o termovalorizzatori e il restante 60% va in discarica, viene bruciato all'aperto (rilasciando inquinanti e gas serra) o finisce nell'ambiente. Tutto questo secondo OCSE avviene perché la plastica nuova è ancora più conveniente di quella riciclata.
Per l’organizzazione servono incentivi al riciclo, tasse sulle plastiche nuove, imposizione di percentuali minime di materia prima riciclata, migliori infrastrutture di raccolta, progettazione di oggetti più facili da riciclare.
Fonte GAZZETTINO del 29/05/2018 Pag. 16